L' innovazione in questione è tutelata da domande di brevetto. Di seguito una breve illustrazione dell' innovazione supportata dall' album "Dati tecnici". L' innovazione risolve il problema di reperimento del vapore acqueo necessario al funzionamento dell' HTE (FIG.1 e 6) LA HTE per funzionare, allo stato dell' arte, richiede un bassissimo apporto di energia elettrica (720 / 800 W ogni Nm3 di H2 prodotto fig. 2 e 3, contro i 6-6 kW normalmente utilizzati) ma necessita di H2O ad altissima temperatura (600-800 C°). L' apporto elettrico necessario al loro funzionamento pertanto è pari al 21% del potere calorico del H2 (3,54 kw per Nm3). L' innovazione in questione quindi risolve il problema di reperimento del vapore acqueo attraverso la combustione dell' H2. La combustione dell' H2 non solo produce vapore acqueo alle temperature necessarie al funzionamento dell' HTE, ma, utilizzato come combustibile nei motori a combustione termica, produce un surplus di energia nel momento in cui il motore ha un rendimento superiore al 21%. Nelle fig. 4 e 5 si vedono una turbina a gas da 5 MWh ed un cogeneratore, con rendimenti rispettivamente del 46% e del 36%; producendo così un surplus di energia rispettivamente del 25% e del 15%. La durata di questa tecnologia è arrivata ad un punto tale (fig.7) ha permesso che il costo dell' innovazione risulti altamente competitivo rispetto alle altre forme di produzione di energia, anche senza calcolare la possibilità di rientrare nelle tecnologie ecosostenibili (fotovoltaico) ed avendo quindi i diritti di ricevere le sovvenzioni del merito. L' unico aspetto negativo di questa innovazione è che viola il primo principio della termodinamica, fattore incomprensibile per i tecnici del settore (trovare qualcosa più veloce della luce è stato per loro già abbastanza traumatico). Ciononostante tutti i centri adibiti al supporto dell' innovazione (tra i più accreditati a livello regionale), e direttamente i docenti universitari che l' hanno potuta valutare, non sono riusciti a trovare le motivazioni che potessero contestarne il funzionamento.